Le premesse
L’idea del Movimento Famiglia per la Trinità, nasce nel 1992 da una felice intuizione di don Giacomo Ribaudo, quando era ancora parroco alla basilica della Magione in Palermo e da alcune coppie che hanno subito abbracciato e condiviso la proposta di un cammino familiare di vita cristiana. Il Movimento, ancora in fase di approvazione da parte dell’Ordinario ecclesiastico, è costituito da arcobaleni e da grappoli. Sono queste due immagini simboliche attraverso le quali il Fondatore ha inteso richiamare con la prima il segno dell’alleanza matrimoniale, con la seconda: il segno del Messia e di coloro che lo riconoscono e lo seguono, acini raccolti per ogni dove e spremuti nel torchio della prova, legati per la vita e per la morte, con un potenziale di ricchezza e di riscatto enormi se maturati alla luce del vero sole: Cristo.
Le ragioni
Nel grappolo le famiglie sono chiamate a vivere un approfondimento della Parola che si fa carne e storia nel concreto delle vicende che costruiscono la ferialità del vivere familiare, nella polarità della riscoperta del mistero pasquale che dà gusto e sapore di famiglia alle nostre case. La Pasqua non è un’idea o una verità o un annunzio da trasmettere alle famiglie, ma è già presente in ciascuna famiglia dal giorno della celebrazione del Sacramento del Matrimonio. Ogni arcobaleno è costituito da sette grappoli, tanto quanti sono i colori dell’iride che ricomponendosi diventano raggio di luce vera, a immagine di quella che è venuta ad abitare la storia, nella pienezza del tempo: Cristo Signore.
Famiglia per la Trinità
Nella denominazione, in nuce, è contenuto il programma: dire che Dio è Trinità, significa anche dire che Dio è famiglia; Dio è essenzialmente relazione d’amore, un oceano d’amore. Le difficoltà che caratterizzano le nostre esperienze familiari, la realtà del limite che segna le nostre vite e lo stesso peccato spesso, formano una barriera che pensiamo impenetrabile e che non permette la percezione di essere, nonostante tutto, il luogo privilegiato della rivelazione di Dio. Non possiamo dimenticare ciò che siamo! Se la relazione è la caratteristica della Trinità, questa è stata impressa da Dio nell’uomo creato a sua immagine o, meglio, nella coppia perché la coppia è l’immagine più forte della Trinità.
Le sfide
Si può chiamare famiglia tutto, no! Quante famiglie sono divise, quanti matrimoni rotti, quanto relativismo nella concezione del Sacramento del Matrimonio. In questo momento storico la famiglia è sottoposta a un fuoco incrociato di attacchi e mistificazioni senza precedenti, da più parti si propone un modello di famiglia inteso come una sorta di “associazione” e basta. La famiglia club, la famiglia locanda, la polifamiglia e la transfamiglia. Sono sfide che siamo chiamati a raccogliere che possono confondere e offuscare l’immagine di Dio. Non possiamo far fronte a tutto ciò da soli! Il sogno di Dio è che impariamo a vivere la sua meravigliosa danza d’amore e a condividerla con altre famiglie che, come noi vivono nel mondo reale, le sfide quotidiane che mettono a dura prova la tenuta del cerchio familiare.
Gli incontri
Il movimento Famiglia per la Trinità attraverso un itinerario di reciproco sostegno, illuminato dalla Parola e dalla preghiera, offre alle coppie di ‘ogni stagione’ la possibilità di riflettere sulla propria vocazione cristiana di famiglia in modo da riscoprire la bellezza di essere e fare famiglia. Gli incontri si svolgono sotto lo sguardo vigile del parroco e dentro i contesti del territorio parrocchiale nel quale le famiglie vivono, sperano ed amano. Sono due gli incontri mensili: uno di catechesi centrato su temi di carattere familiare, presieduto dal Parroco, l’altro, che si svolge nelle case a turno, prolunga la riflessione catechetica sempre aperta alla fraterna condivisione di problematiche familiari arricchite da vibrante e incessante preghiera, affinché le famiglie, sempre più, si scoprano inabitazione e santuario dell’Amore nel quale alberga la Trinità Beata. Gli impegni del Movimento constano in una tre giorni annuale, all’inizio dell’estate; in una gita di fraternità con tutti i grappoli presenti nei diversi contesti parrocchiali della Diocesi.
Un cammino nella ferialità della storia del nostro tempo
Il Movimento non è per super famiglie ma per famiglie ‘normali‘, famiglie che fanno ogni giorno, a muso duro, i conti con i propri limiti che, con pazienza ed umiltà, cercano di venire fuori dai tenebrosi circuiti solipsistici che la isolano e la rendono più fragile; famiglie che non pensano solo a risanare il bilancio economico ma anche a quello ben più importante dello spirito, che apre il cuore ad attive dinamiche comunionali di solidarietà, di accoglienza e di amore.
Non si tratta allora di un’esperienza anestetizzante o una sorta di assicurazione bonus malus contro i mali della vita ma, essenzialmente, un cammino di fede nel quale ogni famiglia è chiamata a diventare sostegno per l’altra in vista del rafforzamento del vincolo d’amore che se orizzontalmente ci lega in modo sano agli affetti più cari, verticalmente ritrova la sua origine nella fontalità di Dio: Padre, Figlio e Spirito.
Giuseppe Tuzzolino